POGGIOREALE

Il nome Poggioreale viene dal latino podus regalis (ovvero “Poggio del Re”). Il paese fu fondato come centro agricolo nel 1642 dal marchese di Gibellina, Francesco Morso, che nel 1643 ebbe il titolo di principe di Poggioreale. Nel 1968, la violenta scossa che colpì l’intera Valle del Belice distrusse la città. Restano i ruderi che, ancora oggi, testimoniano la vita prima di quella data. Dopo il terremoto si decise di non restaurare questi ruderi ritenendo il loro ripristino antieconomico e potenzialmente pericoloso. Il paese venne ricostruito alcuni chilometri più a valle, con strutture moderne e avveniristiche (per l’epoca).
Nel tempo, proprio per le sue caratteristiche evocative e il suo fascino, i ruderi del paese vecchio sono stati il set per due famosi film di Giuseppe Tornatore: Malena e L’uomo delle Stelle che ha visto anche Borgo Regalmici come altra location.

Sonicamente Poggioreale è uno strumento complesso. La sua complessità è da ricercarsi in due elementi, il primo è la posizione geografica a ridosso di una collina che si affaccia sulla valle del Belice, permettendo ai suoni della valle, come un anfiteatro, di salire fino alle ultime case e interagire con il luogo e permettendo ai suoni del luogo di avere una particolare eco, a seconda delle condizioni metereologiche. Il secondo elemento è la varietà della vita vissuta al suo interno che ha permesso al fruitore acustico di trovare diverse commistioni di materiali a testimonianza di chi a suo tempo ne ha fatto uso. La scuola presta i suoi banchi di metallo, la biblioteca gli scaffali di legno. Alcune automobili ridotte a carcasse, probabilmente anche post-abbandono, offrono la plastica, i tessuti, il ferro. In giro la pietra delle case interagisce con il marmo, con le vecchie saracinesche e con il fogliame, oltre che con un intervento della natura che assorbe i suoni di certi luoghi e amplifica i suoni di altri. Le macchine da lavoro delle case più basse, probabilmente officine, sono veri e propri mondi sonori a sè. Il loro uso meccanico, separato dagli oggetti che producevano, è diventato meccanismo di liuteria per nuovi strumenti trovati. I resti sparsi per le case, delle case stesse, formano un percorso sonico tracciabile attraverso la propria presenza che può essere compiuto dall’inizio alla fine del paese, spostando le pietre, salendo le scale, suonando le finestre e i resti del vetro rimasto.
Poggioreale è un paese che unisce elementi del barocco con elementi tipicamente littorici. La sua vicinanza con la cittadina ricostruita la rende spesso luogo di ritrovo di ragazzi, turisti e qualche regista interessato al particolare set. Questo è da tenere conto nella propria ricerca sul suono, evitando i giorni che potrebbero essere più affollati.
Poggioreale è stata protagonista del World Listening Day 2013 – guarda qui le foto dell’EVENTO

APPROFONDIMENTO — Belice, il sisma dei poveri cristi. Guarda il video dall’archivio di RaiStoria